Educatori in formazione

La formazione è un elemento essenziale per garantire la qualità dei servizi e la crescita di chi lavora. Da un lato agevola lo sviluppo della persona e, dall’altra, tende a garantire il lavoratore dal rischio di diventare obsoleto quindi di perdere pregio. Una testimonianza in questo senso proviene dall’équipe della nostra comunità per adolescenti Crescere Insieme.

Siamo un’équipe in formazione, in continua evoluzione, alla ricerca di occasioni di crescita. Cerchiamo di non smettere mai di metterci in gioco e di voler conoscere il mondo che ci circonda, che è in continuo cambiamento.

Per noi educatori, mai come in questo momento è importante aumentare le competenze professionali e umane attraverso i percorsi formativi che ci vengono offerti e proposti. 

Il contesto in cui tutti noi viviamo sta cambiando velocemente e se non riusciamo a riflettere e partecipare al governo del cambiamento non potremo che assistere all’allargamento della fascia degli esclusi. Senza tacere che difficilmente riusciremo a offrire ai ragazzi di cui ci occupiamo le opportunità di crescita e di mobilità sociale alle quali hanno diritto, al pari dei loro coetanei più fortunati.

Oggi si parla sempre più di cittadinanza digitale, di come, per essere cittadini attivi e partecipi alla vita sociale, bisogna avere competenze digitali specifiche. La vita virtuale ha acquistato un peso nella vita di tutti noi, e in particolare dei ragazzi, e noi come educatori non possiamo sottrarci alle tante sfide che questo cambiamento ci pone davanti.

Come una volta c’erano gli educatori che incontravano i ragazzi nelle strade, nelle piazze, nei vicoli, oggi chi si occupa di educazione non può non interrogarsi sulla necessità di proporre figure educative capaci di incontrare i ragazzi per le strade del web, dei social, dei videogiochi. Incontri nei mondi virtuali, mondi apparentante effimeri che affiancano quello reale ma che offrono esperienze capaci di incidere nella costruzione dell’identità e della cultura perché vi circolano valori, speranze e desideri.

Per i ragazzi, la porta di accesso più diffusa a questi mondi è rappresentata dai video games. Da qui parte la scelta di attivare nel 2019 una supervisione specifica su questi temi, alla quale segue oggi l’iscrizione di due di noi al secondo corso di formazione per EduGamers. Potremo quindi presto usare anche i video games per costruire ponti con i nostri ragazzi e per condurli nel percorso di acquisizione delle competenze digitali che nel prossimo futuro saranno loro necessarie per entrare nel mercato del lavoro e per esercitare la cittadinanza europea.

Al fianco della formazione su temi nuovi, prosegue la nostra ricerca di prospettive alternative attraverso cui guardare il servizio di comunità: quella dei Care leavers. Questa è una proposta che cambia lo sguardo del servizio fin dall’inserimento del minore in comunità. L’intervento educativo è orientato a valorizzare il ragazzo come costruttore del proprio futuro, proponendo una ridistribuzione dei ruoli e assunzione di responsabilità. L’educatore deve aiutare e sostenere, trasmettere competenze che vanno alimentate e accompagnate, credendo in un cambiamento positivo. A queste condizioni è possibile pianificare l’uscita dalla comunità come un passaggio evolutivo, dove rimangono alcune figure di riferimento e ne entrano in gioco altre, come il tutor. In questa possibile dimensione l’uscita del ragazzo/a dall’esperienza nella nostra comunità non assume la veste di uno strappo educativo.

Infine non taciamo il percorso di formazione sul tema delle Vittime della Tratta, perché avere strumenti specifici per aiutare le ragazze che hanno affrontato questi drammi è un dovere per un servizio che spesso si confronta con minori raccolti per strada, minori soli o che forse a volte sarebbe meglio che soli lo fossero sul serio.