Siamo consapevoli che le discriminazioni o le difficoltà specifiche legate al genere e alle diversità sono elementi che ostacolano in modo importante la piena realizzazione della persona umana e la sua partecipazione alle nostre comunità.
Lo siamo in quanto rileviamo - e tentiamo di superare per quanto possibile - le difficoltà dei lavoratrici e socie-lavoratrici, nonché dei lavoratori con compiti di cura nella vita privata, nella conciliazione tra vita privata e vita lavorativa, e ne osserviamo la presenza nel contesto economico, sociale e culturale delle comunità, più o meno ampie, in cui operiamo.
La discriminazione assume forme conclamate ma anche forme subdole e meno evidenti, per quanto altrettanto limitanti, derivanti da una cultura collettiva profondamente impregnata di pregiudizi in relazione al genere e alle diversità.
Pertanto stigmatizziamo la discriminazione in relazione al genere e alle diversità come moralmente inaccettabile e ingiusta nei confronti della persona, dannosa perché priva le collettività e le organizzazioni delle opportunità derivanti dal pieno dispiegarsi delle risorse di cui le persone sono portatrici, oltre che incoerente con la ricerca della felicità, della prosperità e della pace che coinvolge la maggior parte degli esseri umani e delle comunità.
Promuovere nella relazione con l’utenza la cultura della parità di genere, della condivisione dei compiti educativi e di cura, della non naturalità dei percorsi di sviluppo individuale e professionale.
La Politica della Parità di Genere è applicata attraverso: